lunedì 31 dicembre 2012

il sale fa bene al nostro corpo


    • Preparazione; mano; sale; ciotola;
    L’ultimo ritrovato della medicina dolce? Sorpresa: è il sale, che ha insospettabili proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e drenanti. Sappiamo tutti che a tavola va centellinato ma sulla pelle si può tranquillamente abbondare. Ed è possibile addirittura “respirarlo” come succede nei centri benessere specializzati in haloterapia (dal greco hal, sale), ultima moda nel mondo delle Spa. «Una volta inalato rafforza le vie respiratorie e aiuta a liberarle dal catarro e dalle impurità dello smog» spiega Angelo Bianco, medico termale. «Ma ci sono terapie che si possono seguire anche a casa ». Vediamo le cure fai-da-te per tre problemi molto comuni.
    Il bagno che sgonfia le gambe
    Grazie alle sue proprietà drenanti e purificanti, un bel bagno con il sale è un toccasana per chi ha problemi di gambe gonfie. Gabriele Zimmermann, autore di Il potere curativo di acqua e sale (Il punto d’incontro editore), consiglia di utilizzare il sale marino integrale che, oltre a cloro e sodio, contiene tutti gli 84 elementi presenti nell’acqua di mare e nel nostro corpo.
    Come si fa. «Si prepara un bagno caldo a 37, 38 gradi, sciogliendo nell’acqua quattro, cinque chili di sale grosso integrale» spiega Gianluca Toccacielo, fisioterapista e naturopata, esperto di terapie con il sale. Si sta immersi mezz’ora, quindi si esce dall’acqua avendo cura di alzarsi lentamente: il caldo e l’effetto drenante possono abbassare lievemente la pressione.
    Perché fa bene. Il bagno ipertonico, da ripetere due, tre volte alla settimana, è molto efficace per la ritenzione idrica. «Il sale agisce attirando all’esterno i liquidi in eccesso» prosegue l’esperto. «In più, a questa temperatura che favorisce il passaggio degli ioni salini non c’è disidratazione della pelle che, anzi, resta morbida. Questo bagno ha anche poteri rilassanti e antistanchezza».
    Lo sciacquo che disinfetta le ferite
    Per aiutare la guarigione di ferite aperte, ascessi, giradito o infezioni della bocca l’ideale è fare sciacqui o impacchi con il sale.
    Come si fa. «Basta preparare una soluzione salina con 2 grammi di sale (mezzo cucchiaino da caffè raso) in 100 ml di acqua tiepida (un bicchiere scarso)» dice l’esperto. «Poi si imbeve una garza e la si usa per pulire la ferita o, in caso di infezioni, la si lascia per qualche minuto. L’operazione va ripetuta almeno tre volte al giorno. Per le infezioni della bocca, come le gengiviti o quelle dovute a un intervento odontoiatrico, è sufficiente usare una soluzione salina alla stessa concentrazione per fare degli sciacqui due volte al giorno».
    Perché fa bene. «Negli organismi viventi il sale raggiunge la stessa concentrazione dell’acqua marina, cioè l’1 per cento» dice Angelo Bianco. «Quando un germe viene messo a contatto con una soluzione più concentrata, per osmosi tende a perdere liquidi finché la disidratazione lo uccide. Ecco spiegata l’azione antisettica di questi sciacqui. Ma attenzione: se l’infezione non guarisce nel giro di un paio di giorni è meglio rivolgersi al medico».
    L’impacco che toglie il dolore
    Difficoltà di digestione, crampi mestruali e persino il mal di schiena si alleviano con un impacco antidolorifico.
    Come si fa. «Bisogna preparare un sacchetto di tela robusta in cui vanno versati due chili di sale marino grosso precedentemente riscaldato in un tegame o in forno» spiega Gianluca Toccacielo. Poi si chiude e si appoggia sulla zona dolente, ricoprendo con un panno di lana.
    Perché fa bene. «Il sale è un minerale: accumula e cede il calore molto lentamente» continua l’esperto. «Quindi è utile in tutte le situazioni in cui si sente beneficio da un tepore profondo. L’impacco caldo favorisce la circolazione del sangue e ha il potere di rilassare i muscoli».
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sabato 15 dicembre 2012

LE FOGLIE DI OLIVO FANNO MIRACOLI


Siamo abituati a pensare che dalla pianta dell’olivo, si possano prendere solo i frutti: le olive. Da queste poi, si può estrarre l’olio, uno degli alimenti principali delladieta mediterranea. Eppure c’è un altro elemento molto importante che può essere considerata un toccasana per il nostro benessere. Si tratta delle foglie della pianta d’olivo. Sono proprio le foglie infatti a contenere la maggiore quantità di principi attivi, che noi possiamo sfruttare attraverso gli estratti.
Esse sono particolarmente ricche di oleuropeina, presente anche nell’olio. Si tratta di un polifenolo con una componente glicosidica; è un antiossidante che conferisce un gusto amarognolo sia alle olive che alle foglie. Nella fase di maturazione del frutto, per idrolisi, questa genera alcune molecole molto particolari, come l’acido elenolico, l’idrossitirosolo e la rutina. L’oloeuropeina è nota anche per essere un sostanza con capacità antitumorali.
Ma quali sono i benefici che possono procurare gli estratti delle foglie d’olivo? Principalmente sono due le loro azioni sul nostro organismo. Per prima cosa possono ridurre il colesterolo LDL; si tratta perciò di un alleato efficace per chi ha il colesterolo alto. Inoltre sono in grado di ridurre la pressione arteriosa; chi soffre di pressione alta, sa quanto questa patologia possa essere pericolosa e possa causare problemi cardiaci notevoli. A scoprire le proprietà degli estratti delle foglie d’olivo è stato condotto svolto uno studio da alcuni ricercatori svizzeri e tedeschi, che hanno monitorato per otto settimane alcune coppie di gemelli: un fratello assumeva gli estratti, l’altro un placebo. Quello che è emerso dalla ricerca è che in coloro che assumevano estratti i parametri della pressione arteriosa e del colesterolo cattivo si erano notevolmente ridotti. Chiaramente, maggiore è la quantità di estratto assunta, maggiore è l’effetto.
Gli estratti, inoltre, aiutano anche a contrastare l`insorgenza della sindrome metabolica e dell’obesitàgrazie all`acido oleico e ai polifenoli, contenuti sempre nelle foglie. Stando agli studi a oggi formulati, queste sostanze sono in grado anche di ridurre i cambiamenti che una dieta ricca di grassi e carboidrati può provocare al sistema circolatorio e al metabolismo stesso.
Dove è possibile acquistare gli estratti delle foglie di olivo? Si possono trovare nelle erboristerie più fornite e anche in alcuni integratori, venduti in farmacia.

sabato 8 dicembre 2012

IL ROSMARINO FA BENE


I Benefici Terapeutici del Rosmarino

Scritto da Simona Oberhammer

I Benefici Terapeutici del Rosmarino
Nome comune: Rosmarino
Nome latino: Rosmarinus officinalis L.
Famiglia: appartiene alla famiglia delle Labiate.
Parti della pianta utilizzate: della pianta si utilizzano le foglie, i fiori e i rametti.


Componenti principali
Tanti principi terapeutici
Una pianta di straordinaria efficacia terapeutica
Le benefiche proprietà del Rosmarino sono dovute soprattutto ai principi attivi racchiusi nel suo olio essenziale, a cui si deve anche l'intenso profumo che lo contraddistingue.
In più, è ricco di altri importanti costituenti chimici, tra cui derivati terpenici e flavonoidi, che insieme contribuiscono a fare del Rosmarino una pianta di straordinaria efficacia terapeutica.
Oli essenziali (1-2,5 per cento)
  • cineolo
  • linalolo
  • canfora
  • alfa e beta pinene
  • borneolo
  • canfene
  • diterpeni
  • triterpeni
Glucosidi
  • flavonoidi
Altri componenti
  • acidi fenolici: acido rosmarinico e altri.
Proprietà e indicazioni
Uno scrigno di benefici
Il rosmarino è sempre stato una delle piante più amate, fin dai tempi antichi. Ricco di virtù terapeutiche, si rivela ancor oggi di grande utilità per numerose patologie.
Per l'organismo in generale
  • Il rosmarino è un ottimo tonico generale; esercita sull'organismo un'azione stimolantefortificante. Agisce efficacemente negli stati di astenia, cioè in condizioni di affaticamento fisico e mentale. E' quindi indicato nei periodi di superlavoro o dopo una lunga malattia. Queste sue proprietà ne fanno un rimedio molto adatto anche per bambini e ragazzi.
  • Agisce come antispastico e antidolorifico.
  • È antisetticoantiparassitario e antibatterico e svolge un'efficace azione preventiva anche in caso di malattie infettive.
  • È un valido antinfiammatorio.
  • Al Rosmarino sono inoltre riconosciute notevoli proprietà antiossidanti e antimutagene, dovute in particolare alla presenza dell'acido rosmarinico.
Apparato gastrointestinale
  • Gli effetti dei principi attivi del Rosmarino sono particolarmente evidenti a livello gastrico e intestinale: la pianta possiede spiccate proprietà digestivearomatiche e carminativeche favoriscono l'espulsione dei gas intestinali. Risulta quindi un efficace rimedio per tutti quei disturbi legati a scompensi digestivi, anche in caso di flatulenza. È indicato inoltre nel reflusso esofageo, quando cioè si verifica un passaggio di succo gastrico acido, o anche di bile, nell'esofago.
  • È un ottimo tonico anche per le persone anziane, stimolante dell'appetito; il suo utilizzo favorisce una buona risposta anche in caso di atonia gastrica.
  • Agisce come eutrofizzante intestinale, migliorando lo stato di salute generale dell'apparato; stimola la peristalsi e al tempo stesso calma gli spasmi della muscolatura liscia. Questa azione antispastica è attribuita in particolare all'attività del borneolo, un principio attivo contenuto nell'olio essenziale.
  • Per la sua azione vermifuga, viene utilizzato anche nel trattamento contro gli ascaridi, un tipo di parassiti dell'intestino.
Apparato locomotore
  • Il Rosmarino consente di ottenere buoni risultati nel trattamento delle affezioni reumatiche e muscolari, anche in caso di distorsioni, negli stati di ipotonia muscolare in generale e nelle forme di gotta.
Sistema nervoso
  • È un valido tonificante nervino: è indicato in caso di tensione nervosa e nelle forme depressive, anche associate a stati di debilitazione.
  • Si utilizza inoltre nel trattamento di cefalee, emicranie, oppure per nevralgie. È consigliato per lenire i dolori causati dalla sciatica, come comunemente viene chiamata l'infiammazione del nervo sciatico.
Apparato urinario
  • La sua azione stimolante agisce anche sulle vie urinarie: favorisce la diuresi ed è quindi indicato in caso di insufficienza renale.
Fegato / pancreas
  • Il Rosmarino svolge una benefica azione sulla ghiandola epatica: è coleretico,colagogo e colecistocinetico, stimola cioè la funzionalità del fegato e l'escrezione della bile. Grazie a queste proprietà si utilizza con efficacia nelle patologie del fegato e della colecisti in generale.
  • La sua azione antispastica e, allo stesso tempo, stimolante sulla cistifellea, lo rende indicato nelle dispepsie biliari, in presenza o assenza di calcoli.
  • È indicato anche in caso di discinesia, ossia un'alterata motilità delle via biliari e nell'insufficienza vescicolare.
Altre proprietà e indicazioni
  • Grazie alla sua azione purificante, normalizzante della secrezione sebacea, risulta un ottimo rimedio per i capelli grassi.
  • Viene impiegato anche nelle cure contro la calvizie prematura, per l'attività stimolante sui follicoli dei capelli.
  • Il Rosmarino è in grado di esercitare un'efficace azione deodorante e antisettica che lo rende largamente utilizzato anche per l'igiene orale.
Note. A livello industriale, si fa uso del Rosmarino nella preparazione di dentifrici e collutori, per la sua azione rinforzante sulle gengive.
Controindicazioni, effetti secondari, avvertenze.
La pianta non risulta tossica, se assunta alle dosi terapeutiche consigliate. Un abuso determina invece effetti pericolosi sull'organismo: sono possibili disturbi gastrointestinali e alle vie urinarie; può anche risultare convulsivante e causare insonnia se utilizzata nelle ore serali.
Il rosmarino è controindicato in caso di accertata ipersensibilità individuale ai componenti. Se ne sconsiglia l'uso anche in gravidanza, a causa della sua azione stimolante a livello uterino.

La terapia
Le virtù curative del rosmarino
Il rosmarino esercita la sua efficace azione curativa sotto forma di diverse preparazioni, sia per assunzione orale che in applicazioni esterne. Vediamo ora alcuni consigli sull'utilizzo.
Uso interno
Infuso
  • Rosmarino, foglie essiccate: 1-2 cucchiaini, oppure 2 per cento
  • Acqua bollente: 1 tazza
Lasciare in infusione, in un recipiente coperto, per 10-15 minuti, poi filtrare. Assumere 3 volte al giorno, dopo i pasti.
Tintura Madre
  • Rosmarinus officinalis: 30 gocce, diluite in poca acqua
Assumere 3 volte al giorno.
Tintura
  • Rosmarino 1-2 ml di tintura al giorno.
Tintura idroalcolica
  • Rosmarino: 5-10 grammi al giorno
Estratto fluido
  • Rosmarino: 4-6 grammi al giorno, oppure 10-30 gocce a dose.
(1 grammo = 37 gocce).
Estratto secco
  • Rosmarino: 1-1,5 grammi al giorno.
Uso esterno
Bagni. Per un'azione corroborante e stimolante della circolazione sanguigna aggiungere all'acqua del bagno un infuso di Rosmarino. Questi bagni risultano utili anche in caso di reumatismi e durante le convalescenze.
Si utilizzano anche nelle malattie parassitarie, come la scabbia.
Sono bagni fortificanti adatti anche per i bambini.
  • Rosmarino: 5 per cento, oppure 50 grammi
  • Acqua: 1 litro
Lasciare in infusione 20 minuti, poi filtrare.
Il momento ideale per tonificarsi con un bagno o una doccia al profumo di Rosmarino è al risveglio, prima di iniziare la giornata. Oppure, quando ci si sente affaticati dopo un'attività sportiva. Alla sera il bagno di Rosmarino può essere utilizzato per eliminare il senso di stanchezza della giornata e "ricaricarsi" prima di una serata fuori.
Ricetta per bagni alle gambe. Per eliminare la sensazione di peso alle gambe, che spesso si avverte a fine giornata, sono indicati i bagni con il decotto.
  • Rosmarino: 60-70 grammi
  • Sale: 20 grammi
  • Acqua: 3 litri circa
Lasciare bollire 10 minuti, poi filtrare. Utilizzare per un bagno tiepido alle gambe allungando il decotto con acqua fino a ricoprirle. Terminare con una doccia fredda alle gambe.
Impacchi. Per reumatismi, artrite, dolori articolari e muscolari si possono utilizzare compresse di garza imbevute di infuso o decotto di rosmarino. Favoriscono un'azione topica stimolante della circolazione e antidolorifica.
  • Rosmarino foglie: 1 manciata, oppure 50-60 grammi
  • acqua: 1 litro
Lasciare bollire per 10-15 minuti, spegnere e filtrare.
Applicare sulle zone interessate.
Variante: in caso di distorsioni gli impacchi possono essere effettuati immergendo una compressa di garza nell'infuso caldo e utilizzandola sulla parte dolorante, per 2-3 minuti. Alternare la compressa calda con applicazioni di ghiaccio, sempre per 2-3 minuti.
Massaggi. Per una piacevole sensazione stimolante e rivitalizzante si potranno effettuare massaggi con preparazioni a base di rosmarino.
  • Rosmarino, Tintura Madre: 100 gocce
  • Olio di mandorle (o altro olio per massaggio): 250 ml
Altre applicazioni esterne. Il decotto di Rosmarino risulta efficace anche utilizzato sulle piaghe, come lozione lenitiva.
  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua: 1 litro
Lasciare bollire per 10 minuti. Spegnere e filtrare.
Usare per risciacqui.
Uso seminterno
Irrigazioni. In caso di leucorrea, cioè un aumento delle secrezioni vaginali, risulteranno utili irrigazioni con il decotto della pianta.
  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua: 1 litro
Lasciare bollire per 10 minuti, poi filtrare.
Effettuare le irrigazioni vaginali quando il liquido è tiepido.
Gargarismi / Sciacqui. L'infuso di rosmarino è indicato per gargarismi ad azione antisettica della gola. E' anche indicato per l'igiene della bocca e per un effetto rinfrescante delle gengive.

L'alimentazione
Gusto in cucina
Il rosmarino, con il suo aroma mediterraneo, è tra le erbe da cucina più usate fin dall'antichità. Fresco o essiccato, conserva e sprigiona sui cibi il suo profumo intenso e il suo sapore dolce-amaro.
Questa pianta si presta a insaporire molti piatti. Il suo utilizzo in cucina è consigliato anche perché favorisce la digestione dei grassi, in virtù delle spiccate proprietà digestive e dell'azione specifica a livello epatico.
Il rosmarino migliora anche la conservazione dei cibi perché agisce come un vero e proprio antiossidante naturale; questa caratteristica è dovuta alla presenza di sostanze quali diterpeni e acido rosmarinico.
La pianta si conserva molto bene anche allo stato secco. Le foglioline essiccate, sminuzzate prima dell'uso, restituiscono il loro aroma.
Come utilizzarlo
Al momento dell'utilizzo, le foglie fresche di rosmarino vengono tritate, mentre quelle secche si sbriciolano.
È importante non eccedere con il dosaggio, perché il suo sapore penetrante tende a sovrastare quello degli altri cibi.
  • Per cereali. Un trito di rosmarino, fresco o essiccato, profuma risotti o altri piatti di cereali. Un rametto intero nel forno trasferisce il suo aroma a pane e focacce durante la cottura; oppure si può aggiungere tritato, in modica quantità, direttamente all'impasto del pane.
  • Per verdure. Insaporisce minestre e brodi vegetali. Si unisce, tritato finemente, a verdure crude e cotte. I fiorellini del rosmarino, di colore azzurro-cielo, in piccole quantità, sono una nota fresca e piacevole nelle insalate.
  • Per formaggi. Si amalgama ai formaggi bianchi, per insaporirli.
  • Per carni. Può essere aggiunto a diversi piatti di carne, pesce e salumi; si sparge sugli arrosti.
  • Per condimenti e salse. Un rametto in una bottiglia di olio o di aceto crea un ottimo condimento aromatico. Il rosmarino è anche molto indicato per profumare salse e sughi; il suo aroma si armonizza bene con quello intenso dell'aglio; tra le erbe aromatiche, le più affini sono il timo, la santoreggia e la salvia.
  • Per la frutta. Alcune foglie di rosmarino aggiungono un aroma particolare anche a composte e macedonie di frutta.

L'estetica
Capelli e pelle migliorano
Grazie alla sua azione purificante, stimolante e deodorante, il rosmarino trova notevoli applicazioni nel settore cosmetico, anche a livello industriale.
Gli estratti profumati ottenuti dalla pianta vengono utilizzati nella preparazione di creme, shampoo, profumi e altri prodotti per l'estetica e l'igiene personale.
Per i capelli
I preparati di rosmarino, per una specifica azione antiforfora, possono essere aggiunti all'acqua di risciacquo dei capelli. Con la pianta si preparano lozioni rivitalizzanti per la capigliatura. Per il trattamento dei capelli grassi si utilizzano di solito preparati al 2-3 per cento.
Ricetta di Shampoo anticaduta. Il rosmarino può essere utilizzato anche per potenziare l'efficacia dell'abituale shampoo per capelli.
  • Rosmarino, foglie ben lavate: 1 piccola manciata
  • Shampoo neutro: 1 bottiglia
Unire il rosmarino allo shampoo. Chiudere e lasciare agire alcune settimane. Filtrare la preparazione prima di utilizzarla.
Per la pelle
Il rosmarino si ritrova nella composizione di lozioni e altri prodotti per la cura e la bellezza della pelle, in particolare per il trattamento delle pelli impure.
Ricetta per Lozione purificante. Con il rosmarino si può preparare una lozione per viso e decolletè.
  • Rosmarino con foglie e fiori: 50 grammi
  • Acqua bollente: 1 litro.
Lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare. Utilizzare come tonico per completare la pulizia serale.

La casa
Ecologia dell'habitat
Il rosmarino è molto adatto per profumare gli ambienti casalinghi, grazie al suo potere rinfrescante e battericida.
Per aromatizzare
Per rinfrescare e deodorare gli ambienti chiusi, con i rami del rosmarino si possono realizzare mazzetti decorativi, oppure ghirlande da appendere alle porte o alle pareti della casa.
Le foglioline possono essere unite alle miscele dei pot-pourri.
Una delicata azione deodorante e purificante si ottiene anche bruciando in un contenitore adatto alcune foglie essiccate, come si fa con l'incenso, oppure aggiungendo alcuni rami di rosmarino, privati delle foglie, alla legna del caminetto.
Per profumare piccoli ambienti, per la biancheria da cucina riposta in cassetti o armadi, sono indicati i sacchettini riempiti di rametti e foglie di rosmarino.
Per la pulizia
Ricetta per soluzione disinfettante. Con le foglie di rosmarino è possibile preparare un liquido disinfettante per la casa, adatto particolarmente per il bagno.
  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua bollente: ½ litro.
Far bollire 10 minuti, filtrare e utilizzare a necessità.

lunedì 3 dicembre 2012

12 alimenti che fanno bene al cervello

"L'uomo è quello che mangia": ne era convinto il filosofo Ludwig Feuerbach, autore della celebre massima, e ne sono convinti anche oggi medici e nutrizionisti. Se è ormai nota la relazione tra un'alimentazione sbagliata e alcune malattie quali il tumore, il diabete o l'arteriosclerosi, è altrettanto vero che ci sono sostanze che hanno un impatto benefico sulle nostre cellule e sulla nostra salute.
Sapevate ad esempio che capperi, uva rossa e vino rosso, cipolla rossa, mirtilli e tè verde sono accomunati dalla quercetina, una sostanza che protegge le cellule dell'organismo? O che il vino rosso (soprattutto se Nebbiolo, Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon) contiene melatonina? Ne basta mezzo bicchiere al giorno per regolare il nostro orologio biologico.
Le proprietà benefiche dell'uva non finiscono qui: insieme alle arachidi e alle more, contieneresveratrolo, una sostanza che rallenta ildecadimento fisico e mentale e ha proprietà antiossidanti.
L'avreste mai detto poi che 20 grammi di lenticchie o altri legumi al giorno potete allungare le vostreprospettive di vita di circa l'8%? O che 80 grammi di cipolla cruda consumati ogni giorno riducono il rischio di infarto di oltre il 20%, grazie all'effetto antitrombotico delle sostanze solforose contenute nel vegetale? L'alito ne risentirà, ma volete mettere l'importanza di un cuore in buona salute?
Insomma, molti alimenti nascondono dei segreti che è bene conoscere, quanto meno per tenere il più lontano possibile le malattie che potremmo facilmente evitare semplicemente modificando il nostro stile di vita e le nostre abitudini alimentari. Mangiare bene non è difficile: una valida regola per cominiciare è mangiare molta frutta e verdura, senza paura di esagerare. 
E poi, aprite la mente a nuovi alimenti, magari di uso non comune sulle nostre tavole ma che, oltre ad arricchire il piatto di nuovi sapori, assicurano gli studiosi, si prenderanno cura di voi e della vostra salute. Qualche nome? Quinoagermogli di soia, alghe dai nomi esotici quali agar agarwakame okombu, e poi sesamosemi di linomalto e molti altri alimenti che si riveleranno delle vere prelibatezze.

Per approfondimenti e ricette: Marco Bianchi, "I Magnifici 20. I buoni alimenti che si prendono c

il dolcificante naturale 'la STEVIA'


La Stevia e le proprietà curative

La Stevia è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee, originaria del sud America. E’ una pianta di piccole dimensioni, con foglie ovali, opposte e numerosi fiori piccoli e bianchi. Presso i popoli sudamericani la Stevia è conosciuta da molto tempo e utlizzata per curare il pancreas e altre malattie, per via delle sue doti antibatteriche e antifungine.
Secondo recenti studi, la Stevia avrebbe effetti benefici anche sull’iperattività, ipertensione e indigestione. In Italia però, è maggiormente conosciuta come dolcificante naturale e completamente privo di calorie.
Grazie ai suoi principi attivi, lo Steviside e il Ribaudioside A, le foglie della Stevia hanno un forte potere dolcificante, nella misura di una foglia/un cucchiaino di zucchero.
A differenza dello zucchero però, la Stevia non ha alcun potere nutrizionale e quindi non ha calorie. Questo significa che può essere utilizzato anche da persone diabetiche senza conseguenze. Nonostante ciò, la Stevia è stata al centro di dibattiti scientifici fino all’inizio del 2012, anno in cui è entrata in commercio anche in Italia su approvazione della Commissione Europea.
Fino agli anni ’50 la Stevia era largamente coltivata dai contadini italiani per la sua facilità di lavorazione e la sua assenza di effetti collaterali.
Come Utilizzare la Stevia:
Oggi la Stevia la troviamo in commercio anche nei supermercati, sotto forma di estratto in compresse. Il modo migliore per consumarla però, è quello di coltivare la Stevia in casa, proprio come coltiviamo il rosmarino o il basilico.
La Stevia deve essere esposta alla luce solare e avere un vaso abbastanza grande.
Le foglie fresche possono essere messe direttamente nel tè o nel caffè, dove rilasceranno il loro potere dolcificante.
Possiamo anche tritare le foglie e metterle nelle torte, che risulteranno dolci ma allo stesso tempo accessibili ai diabetici. In alternativa possiamo essiccare le foglie e tritarle, per conservarle e utilizzarle a piacimento durante l’anno.

domenica 2 dicembre 2012

vene varicose:rimedi naturali


VENE VARICOSE: RIMEDI NATURALI 

Macerato Glicerinato (MG) di Ippocastanoigemmoderivato di Aesculus Hippocastanum è il rimedio elettivo della fitoterapia per la stasi e per la congestione venosa, disturbi derivati da una cattiva circolazione sanguigna. E' un ottimo flebotonico generale, utilissimo in caso di dolore alle gambe, fragilità  capillare, gonfiore, vene varicose ed emorroidi. Favorisce l'aumento del tono venoso, contribuendo al restringimento delle varici dilatate e tortuose.Può migliorare la microcircolazione, oltre ad avere proprietà  antiemorragiche e antinfiammatorie, e svolge un'azione riparatrice in edemi ed ematomi. Combatte la ritenzione idrica di sodio e cloruri, stimolando la diuresi. Indicato anche nellacongestione del plesso emorroidario con miglioramento della sintomatologia ad essa correlata: bruciore, prurito, dolore.
Il gemmoderivato di ippocastano è un rimedio molto maneggevole e privo di controindicazioni.
 
Macerato Glicerinato (MG) di Castagno: il gemmoderivato di Castanea Vesca è particolarmente attivo come drenante linfatico in caso di edemi associati ad eccessiva permeabilità vascolare, specie a carico degli arti inferiori. Situazione spesso peggiorata in prossimità del ciclo mestruale, con il caldo umido e favorita dallo stare molto in piedi. Indicato anche come trattamento complementare al massaggio linfodrenante.

Tintura Madre (TM) di Rusco: la tintura madre di Ruscus Aculeatus è inicata in caso diinsufficienza venosa, edema, stasi linfatica eccessiva prmeabilità dei vasi: problemi che si manifestano con sensazione di gambe pesanti, dolenti e gonfie. Anche il rusco, come l'ippocastano è molto efficace sulle emorroidi. Le saponine presenti nella TM (ruscogenine) possono dare irritazione gastrica e renale, per questo motivo la TM di Rusco può essere molto utile in terapie d'urto ma non va utilizzata in modo prolungato come ad esempio un gemmoderivato.

Macerato Glicerinato (MG) di Sorbo: il gemmoderivato di  Sorbus Domestica è un tonificante delle pareti  dei vasi venosi, in particolar modo di quelli degli arti inferiori.


ASPARAGO SELVATICO

ASPARAGO SELVATICO (Asparagus Racemosus)Pianta appartenente alla famiglia delle liliacee, si sfrutta comunemente la sua radice per le sue caratteristiche emollienti, rinfrescanti, toniche e nervine. Ha inoltre proprietà dietetiche, depurative, dimagranti, costipative, oftalmiche, afrodisiache, ed i suoi principi attivi sono correntemente utilizzati nella cura di disordini di origine nervosa, dispepsia, tumori, infezioni del cavo orale, tubercolosi, bronchiti. Le sue proprietà ricostituenti sono sfruttate in casi di debilitazione organica in generale, ma le sue principali virtù sono eminentemente diuretiche: l’asparago utile per tutti quei disturbi in cui la ritenzione di acqua nell'organismo provoca scompensi. Le radici dell'Asparago giovano ai malati di cuore per eliminare l'acqua che ristagna nei tessuti per mancanza di un vigoroso circolo cardiaco, agli idropici e agli obesi. Le preparazioni a base di Asparago sono sconsigliate a chi soffre di infiammazioni renali.

LE CURE PROIBITE

DA VEDERE

CURARSI CON IL LIMONE


IL LIMONE CONTRO IL CANCRO

Questa è l’ultima in medicina, efficace per il cancro! Leggere attentamente e siate voi stessi a giudicare. Il limone (Citrus) è un prodotto miracoloso per uccidere le cellule tumorali. Essendo 10.000 volte più forte della chemioterapia. Perché non ne sappiamo nulla? Perché ci sono laboratori interessati a creare una versione sintetica delle sostanze naturali, traendone enormi profitti, rivendendo i loro prodotti sotto nomi diversi a prezzi esagerati. Il succo di limone è utile nel prevenire la malattia. Il suo sapore è gradevole e non produce gli effetti terribili della chemioterapia. L’albero di limone è noto per la sua varietà di limoni e limette. Si può mangiare il frutto in diversi modi: si può mangiarne la polpa, premere il succo, preparare bevande, sorbetti, pasticcini, ecc .. E ‘merito di tante virtù, ma la più interessante è l’effetto che produce su cisti e tumori. Questa pianta è un rimedio provato contro i tumori di tutti i tipi. E ‘considerato anche come uno spettro anti-microbico contro le infezioni batteriche e funghi, efficace contro i parassiti interni e vermi, regola la pressione sanguigna troppo alta, è un antidepressivo, combatte lo stress e disturbi nervosi. La fonte di queste informazioni è affascinante: si tratta di uno dei più grandi produttori di droga nel mondo, dice che dopo più di 20 test di laboratorio dal 1970, gli estratti hanno rivelato che: distrugge le cellule maligne in 12 tipi di cancro, incluso quello del colon, del seno, della prostata, polmone e pancreas … I composti di questo albero hanno dimostrato 10.000 volte meglio del prodotto Adriamicina, un farmaco chemioterapico normalmente utilizzato in tutto il mondo, rallentando la crescita delle cellule tumorali. E, cosa ancora più sorprendente: questo tipo di terapia con estratto di limone distrugge solo le cellule tumorali maligne e non influisce sulle cellule sane. Istituto di Scienze della Salute, 819 N. L.L.C. Causa Street, Baltimora, MD1201 FONTE: http://www.buongustando.blogspot.com/2011/11/il-limone-la-medicina-naturale-per.html Il Limone che previene il tumore allo stomaco, all’intestino e al pancreas Sembra sia originario dell’India, ma di questo fatto non siamo proprio sicuri, in quanto, la parola limun, in arabo, indica indifferentemente tutti gli agrumi; potrebbe essere che nell’antichità, il limone e le sue proprietà, fossero già conosciute dal popolo arabo e appellato, insieme a tutti gli altri agrumi, col nome limun. Una caratteristica quasi unica del limone è che esso ha la proprietà di fiorire in continuazione, si ha così la possibilità di vedere in una pianta di limoni fiori, frutti acerbi e maturi contemporaneamente. Grazie a questo fatto la produzione dei limoni è presente tutto l’anno, con un rallentamento durante i mesi più freddi. A differenza degli altri agrumi il limone può giungere a maturazione anche una volta staccato dalla pianta e molto spesso i limoni vengono colti ancora verdi, trattati con un procedimento funghicida, incerati e spediti verso mercati esteri, dove verranno poi trattati per farli maturare. Per questo motivo è sempre meglio non consumare la loro buccia, a meno che non si è certi che provengano culture biologiche. Proprietà terapeutiche del limone Le proprietà principali del limone nella cultura ormai di massa risiederebbero nel suo alto contenuto di vitamina C; 100 g di frutto fresco, e per fresco si intende appena colto, contengono 50g di vitamina C. Questa vitamina così importante per la nostra salute si degrada molto rapidamente e la sua conservazione in frigorifero non riesce certo a mantenerla integra al 100%. Oltre alla vitamina C, il limone contiene: saccarosio, glucosio e fruttosio ( zuccheri immediatamente assimilabili), sali minerali, calcio, fosforo, ferro, manganese, rame e altre importanti vitamine del gruppo B e A. Il limone si presenta come un ottimo antisettico e battericida, ma non solo: è anche un valido aiuto per chi ha poche difese immunitarie in quanto è in grado di “aumentare” la produzione dei globuli bianchi, è anche rinfrescante, disintossicante, e calmante. È anche ottimo contro i dolori reumatici e funge bene da “scudo”, contro la pressione alta. È particolarmente indicato anche per coloro che soffrono di anemia ed è un buon stimolatore gastro-epatico-pancreatico. Anche per quanto riguarda il trattamento del diabete, questo frutto si è dimostrato un ottimo deterrente. Alcuni recenti studi americani hanno evidenziato che il limone, se assunto regolarmente e nelle dosi giuste, potrebbe svolgere anche un’azione preventiva contro il tumore dell’intestino, dello stomaco e del pancreas. Il limone ha proprietà depurative disintossicanti dell’organismo e la sua assunzione regolare, preferibilmente al mattino quando si è ancora digiuni, aiuta a regolarizzare l’intestino, e combatte addirittura la cellulite. E’ interessante l’uso che viene fatto di una sostanza contenuta nel limone, chiamata limonene, che viene impiegata con successo per la distruzione dei calcoli nella cistifellea e diventata ultimamente famosa, in quanto, secondo recenti studi americani, se assunto regolarmente, avrebbe proprietà antitumorali a livello preventivo, soprattutto per quanto riguarda pancreas, stomaco e intestino. Il limone è molto consigliato contro nausea, diarrea e soprattutto per chi ha necessità di irrobustire le difese immunitarie; il suo succo fresco ha la proprietà di prevenire l’arteriosclerosi, ha benefici sul fegato, sul pancreas e sul sangue, favorendone la fluidità. Il limone, quando è veramente fresco, appena colto, oltre che rimineralizzante e antianemico è un buon attivatore delle difese organiche e un ottimo disinfettante. Infine, questo frutto è anche un efficace termicida naturale: è infatti sufficiente appendere negli armadi qualche sacchetto di tela contenente scorze di limone secche per tenere alla larga le tarme. Particolarmente utilizzato in aromaterapia (forma di medicamento alternativa che si basa sull’utilizzo di oli vegetali essenziali per curare dolore, stress, depressione e regolarizzare le diverse funzioni corporee) il limone veniva utilizzato per questo scopo già dagli antichi Egizi, che si avvalevano del suo succo per curare anche le dermatiti. Gli esperti di aromaterapia spiegano che le essenze (in questo caso quelle del limone) agiscono direttamente sul sistema nervoso ed endocrino migliorando anche gli stati d’animo poiché le molecole aromatizzate, raggiungendo le la corteccia cerebrale, inducono una piacevole sensazione di equilibrio e benessere, che va a compensare eventuali situazioni di ansia e stress. FONTE: http://www.erboristeria-online.org/2010/08/limone-che-previene-il-tumore-stomaco-intestino-pancreas/ Veronesi: una bella limonata fa da scudo contro il cancro Al limone gli scienziati assegnano un posto importante nelle abitudini quotidiane che possono proteggerci dall’azione degli agenticancerogeni. «La ricerca ha evidenziato per questo frutto un ruolo speciale nella prevenzione, sebbene nessun alimento da solo possa essere uno scudo efficace se non viene inserito in una dieta e in uno stile di vita salutari», dice Umberto Veronesi (puoi chiedergli un consulto), garante scientifico di OK. «Nei limoni ci sono molecole con notevoli proprieità antiossidanti, capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi, che possono alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico (Dna) e quindi aprire la strada ai processi di formazione della neoplasia. Sono i flavonoidi, presenti ad alte concentrazioni, e i limonoidi (che si ritrovano soprattutto nella buccia e che contribuiscono a fornire il tipico sapore agro)». Gli studi scientifici promuovono l’agrume Uno studio pubblicato sul Journal of agricultural and food chemistry rivela che i flavonoidi riescono a limitare l’azione di alcune particolari molecole con un alto potenziale cancerogeno. Secondo un’altra ricerca, apparsa sulla rivista Current cancer drug targets, queste sostanze rallenterebbero il processo di duplicazione delle cellule tumorali. «In più, hanno il potere di limitare le infiammazioni croniche, che a loro volta sono alla base, spesso, della trasformazione neoplastica dei tessuti», continua Veronesi. «I limonoidi, dal canto loro, mostrano una diretta capacità di frenare alcuni tipi di cellule cancerose, come quelle del neuroblastoma: l’hanno verificato, per ora solo in provetta, i ricercatori della Texas Agriculture experiment station di Chillicothe (Stati Uniti). Nuovi studi saranno necessari per confermare questi risultati anche sull’uomo, e ci vorrà tempo. Ma possibili capacità anticancro dei limonoidi sono comunque emerse anche da altri lavori scientifici (finanziati dal Dipartimento dell’agricoltura statunitense)». Ma quanto succo bisognerebbe bere? «L’ideale è una spremuta di un limone al giorno», dice Veronesi. «E una spruzzata di limone sull’insalata è un gesto che bisognerebbe ricordarsi di fare più spesso». FONTE: http://www.ok-salute.it/alimentazione-e-diete/09_a_veronesi-limone-cancro.shtml
  • Acido Citrico – Citrato di Calcio – Citrato di Potassio – Acido Malico
  • Glucosio e fruttosio (assimilabili direttamente)
  • Calcio – Ferro- Silice – Fosforo – Manganese – Rame
  • Gomme – Mucillagine -
  • Albumine Terpeni – Linalolo – Aldeidi – Canfora di limone
  • Vitamine: B – B1 -B2 – Bs – A – C – PP
L’acido citrico e i citrati (sali) in esso contenuti sono dei naturali regolatori di acidità.
II gruppo delle vitamine B è importante per l’equilibrio nervoso, per la nutrizione e per l’equilibrio della pelle.
La vitamina A è importante per mantenere i tessuti giovani e per la crescita.
La vitamina C (100 g. di limone ne contengono 40-50 mg) è una vitamina indispensabile per vivere, è un antiossidante fondamentale contro i radicali liberi e agisce sulle ghiandole endocrine.
La vitamina PP protegge i vasi circolatori.