lunedì 21 gennaio 2013

sabato 19 gennaio 2013

deodorante fatto in casa


Sono davvero sicuri i deodoranti che acquistiamo nei supermercati? O possono danneggiare la nostra salute?
Alcuni studi scientifici avrebbero messo in evidenza dei rischi collegati ai sali di alluminio la cui applicazione continuativa potrebbe favorire l’insorgere di tumori al seno e di alcune malattie neurologiche. Anche altre sostanze come triclosan ed etanolo con funzione antisettica, parabene con funzione conservante, hanno dubbi effetti.
Per ovviare a rischi alla salute, per evitare di introdurre nel nostro organismo sostanze chimiche, possiamo fare una scelta ecologica e fai-da-te, come ricorrere ai deodoranti naturali oppure produrceli a casa.
La natura dispone di deodoranti naturali, quali la pietra di allume, da strofinare sotto le ascelle, che è antisettica e astringente, formata da cristalli di alluminio che non vengono assorbiti dalla pelle; l’argilla con proprietà assorbenti; oli essenziali come lavanda e teatree che sono antibatterici, la menta che è rinfrescante, mentre altri, palmarosa, salvia sclarea e limone hanno proprietà deodorante.
Se qualcuno vuole cimentarsi nella realizzazione di deodoranti fai-da-te, ecco le ricette.
Per fare uno spray deodorante occorrono: 10 ml di alcol puro a 90 gradi, 15 ml di aceto di sidro o aceto bianco, 25 ml di acqua di rose, 10 gocce di olio essenziale di palmarosa e 20 gocce di oli essenziali puri o mescolati tra di loro come ad esempio lavanda, menta, teatree, limone, ecc.
Si versa l’alcol in un contenitore spray da 50 ml, si aggiungono gli oli essenziali, si agita il composto per mescolarlo, infine si aggiungono aceto e acqua di rose.
Per realizzare una crema deodorante fai-da-te occorre della crema idratante biologica piuttosto fluida e 4 gocce di olio essenziale di palmarosa. Si mette un po’ di crema nel palmo della mano oppure in un contenitore, si aggiunge l’olio essenziale, si mescola con le dita e si spalma il composto sotto le ascelle.
Facile, no?

venerdì 18 gennaio 2013

omega 3 in cibi vegetali


Gli Omega 3, che spesso sentiamo citare nelle trasmissioni televisive come dei componenti particolarmente importanti della nostra alimentazione, sono, insieme ai loro antagonisti, gliOmega 6, degli acidi grassi essenziali. Sono definiti "essenziali" perché il nostro organismo non riesce a sintetizzarli, ma ha bisogno che vengano introdotti con il cibo.
Gli Omega 3 sono indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo, e in particolare per laprotezione del sistema circolatorio e per laprevenzione delle malattie cardiovascolari. Per questo, e per scongiurare carenze nutrizionali, l'apporto quotidiano di acidi grassi Omega 3,correttamente bilanciati con gli Omega 6, è fondamentale per qualsiasi tipo di dieta. A questo proposito, bisogna tenere presente che il nostro fabbisogno giornaliero di Omega 3 è, in media, di circa 3 grammi.

Gli Omega 3 sono contenuti soprattutto in alcuni tipi di pesce, come salmone, sgombro, pesce spada, acciuga e trota. Anche per questo motivo, una dieta sana e ben bilanciata dovrebbe includere due o tre porzioni di pesce a settimana. Fin qui, tutto bene. Ma chi non si nutre di pesce, come ivegetariani e i vegani? Ci sono cibi alternativi per assumere Omega 3 e ottenere un apporto nutrizionale corretto, mantenendosi coerenti con i propri principi e con le proprie scelte alimentari?


Per rispondere a queste domande abbiamo raccolto qualche notizia in più riguardo alle fonti vegetali di Omega 3, che sono:


1. Semi ed olio di lino

semi di lino

L'olio di lino è in assoluto la fonte vegetale più ricca di Omega 3 e la più utile permantenere una dieta bilanciata anche escludendo i cibi di derivazione animale. Dovete infatti tenere presente che tutti gli altri alimenti vegetali che incontreremo nel corso dell'articolo contengono Omega 3 in quantità molto meno concentrate rispetto all'olio di lino, e spesso accompagnate da elevate quantità di Omega 6, con la conseguenza di sbilanciare il rapporto tra le due categorie di acidi grassi. Stando alla tabella pubblicata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetarianaun solo cucchiaio di olio di lino (pari a 15 ml) fornisce circa 6,6 grammi di Omega 3, mentre 30 grammi di semi di lino macinati ne forniscono circa 3,2. È importante sapere che l'olio di lino è un alimento particolarmente delicato: non deve essere esposto alla luce e al calore diretto e, di conseguenza, non può venire impiegato per cucinare. Può essere invece usato comecondimento a crudo per verdure, legumi e salse, oppure come semplice integratore alimentare. I semi di lino invece, che devono essere rigorosamente macinati per poter essere assimilati dall'organismo, ben si prestano a rendere più completi e gustosi i vostri piatti, dai cereali, alle insalate, alle minestre.



2. Noci e cereali

Subito dopo i semi e l'olio di lino, troviamo le nociCirca 30 grammi di noci forniscono al nostro organismo quasi 2 grammi di acido alfa-linoleico (uno degli acidi grassi del gruppo Omega 3). Tra i cereali, invece, le quantità di Omega 3 sono molto meno rilevanti: ad esempio, 30 grammi di germe di avena o di germe di granoOmega 3 contribuiscono al nostro fabbisogno quotidiano di acido alfa-linoleico, rispettivamente, con 0,2 e 0,1 grammi. Troppo poco per poter diventare la base di una dieta bilanciata. Infine, tornando alla frutta secca, della piccolissime quantità di si trovano anche in nocciole e mandorle.



3. Vegetali a foglia verde

 

Spinaci, broccoli, lattuga e cavolo verde, oltre ad essere delle importantissime fonti di vitamine e di minerali, contengono anche una piccola percentuale di Omega 3. 230 grammi di verdura cruda forniscono, infatti, circa 0,1 grammi di acido alfa-linoleico: una quantità che, da sola, non sarebbe sufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero, ma che contribuisce a fare della verdura un complemento irrinunciabile per la nostra alimentazione. 

4. Alcune leguminose

soia 

Anche fagioli, piselli, lenticchie, ceci e, soprattutto, la soia e i suoi derivati (come il latte e il tofu) contengono piccole quantità di Omega 3: 200 grammi di semi di soia cottiforniscono circa 1 grammo di acido alfa-linoleico, mentre una tazza di latte di soia, pari a 240 ml, ne fornisce circa 0,4 grammi. 


5. Alghe e olio algale


alghe
Alimento tradizionale e molto diffuso in Giappone e in altri paesi orientali, le alghe sono ormai entrate in commercio anche in Occidente come cibo alternativo e dalle numerose virtù nutrizionali. Tra queste, c'è anche la ricchezza di Omega 3, che varia a seconda del tipo di alga. Le alghe, infatti, come abbiamo visto, non sono tutte uguali: possono essere marine o di acqua dolce e più o meno ricche di fibre, di vitamine, di carboidrati o di aminoacidi. In alcuni casi, sono anche delle valide sostitute della carne. Possono essere consumate sia in foglie che sotto forma di compresse e di olio algale, come integratori alimentari, e potete acquistarle nelle erboristerie, nei negozi di alimenti naturali e su alcuni siti web specializzati (come ad esempio Algheria.it). 

Infine, tenete presente che l'assimilazione degli Omega 3 viene favorita dalla riduzione del consumo di oli ricchi di Omega 6, come ad esempio l'olio di semi di mais o quello di semi di girasole, che dovrebbero essere sostituiti il più possibile con olio di oliva

Che siate vegetariani o vegani, insomma, un'organizzazione attenta e corretta della vostra dieta e il consumo regolare di cibi naturalmente ricchi di Omega 3 (soprattutto, come abbiamo visto, olio di linosemi di lino e noci) possono garantirvi un'alimentazione sana e bilanciata. E comunque, se avete dubbi o perplessità riguardo al vostro regime alimentare,la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un nutrizionista.

mercoledì 9 gennaio 2013

LE BACCHE DI GOJI


e percentuali di zinco,  vitamina C, 
fibre e polisaccaridi che contrastano allergie e patologie degenerative
Il Lycium barbarum o Goji cresce spontaneamente nelle alte valli dell’Himalaya, in Mongolia e in Cina. Oggi anche l’Occidente comincia a interessarsi a questo vegetale e ora del Goji si possono trovare anche le bacche essiccate, dal sapore che ricorda il mirtillo, o il succo, da consumare concentrato o diluito con acqua. 
Di recente i ricercatori dell’Università di Sidney hanno dimostrato la presenza di un potente antiossidante naturale contenuto nei frutti diGoji, che ha la capacità di proteggere l’epidermide dall’azione aggressiva dei radicali liberi e che possiede una notevole attività antinfiammatoria. Le bacche di Goji sono ricche anche di acidi grassi essenziali, principi importanti per la salute di cuore e circolazione,e pigmenti dermoprotettivi e neurotonici, come betacarotene, luteina e zeaxantina.  

Un aiuto nella prevenzione di tumori e Alzheimer Nel Goji sono presenti due importanti antiossidanti naturali: lo zinco e un’alta percentuale di vitamina C; in più queste bacche contengono quattro polisaccaridi bioattivi (LPB1, LPB2, LPB3, LPB4) capaci di attivare il sistema immunitario e renderlo abile nel distinguere tra cellule sane e cellule malate, soprattutto nelle patologie degenerative, come cancro e Alzheimer.
Non è tutto: perché i polisaccaridi, in associazione con le fibre presenti nelle bacche, hanno rivelato anche una buona attività probiotica, favorendo la crescita e lo sviluppo di flora batterica benefica a livello intestinale, che ha portato a un potenziamento della parete intestinale e una regolarizzazione della risposta immunitaria, chiamata in gioco nelle patologie allergiche.           

L’insalata depurativa Le bacche di Goji si possono gustare in insalata. Per 2 persone servono 2 tazze di riso integrale, mezza tazza di bacche di Goji, 3 tazze di foglie di spinaci, una tazza di piselli, 2 barbabietole, una tazza di fagioli bio, 300 grammi di petto di pollo tagliato a cubetti. I vari ingredienti devono essere già cotti, a esclusione delle bacche. Si mescolano riso, fagioli,bacche di Goji e piselli e si aggiunge un po’ di sale e di olio. In un piatto si dispongono le foglie di spinaci e, sopra, si dispongono il petto di pollo, le barbabietole a fettine e il mix di riso, piselli e bacche.

Il frullato rinforzante Basta procurarsi una tazza di bacche di Goji, una di mirtilli, una di more, lamponi, ribes e una mela. Si frullano tutti i frutti e poi si aggiunge a piacere latte di soia o succo d’arancia. Si mescola delicatamente e si completa con una spolverata di cannella o di cacao amaro bio in polvere. La bevanda ottenuta è un portentoso antiossidante naturale, straricco di vitamine e minerali: l’ideale è gustarlo come merenda o sostituirlo di tanto in tanto alla colazione del mattino.

La tisana antiage È infine possibile assumere le bacche di Goji in tisana. Quando l’acqua bolle si aggiunge una manciata di bacche, si fa bollire pochi minuti, poi si dolcifica con zucchero di canna bio. Invece della semplice acqua si può amplificare l’azione antiossidante del Goji utilizzando come base per la tisana il tè verde, senza dimenticare di mangiare anche le bacche, oltre a bere l’infuso.
Le puo trovare: Orto&Frutta 
In via Carnovali n 80L 
Bergamo
Tel035/0445773